INVITO LONG ART HAPPENING BOOM
“in miniatura”
piccole soluzioni per grandi problemi
21/22 Dicembre 2019 – 4 Gennaio 2020
A cura di Vittore Baroni e Collettivo DadaBoom
Sei invitato a partecipare anche tu al Long Art Happening “in miniatura” che si terrà al DadaBoom di Viareggio dal 21 dicembre 2019 al 4 gennaio 2020, proponendo una tua opera, performance, azione sonora, proiezione o opera di video arte esplorando il concetto di “miniatura” in tutti i suoi aspetti.
Oppure inviando al più presto per posta (a Vittore Baroni, Via C. Battisti 339, 55049 Viareggio, LU) un tuo contributo da esporre.
Sentiti libero/a di miniaturizzare ai limiti il tuo lavoro, lenti di ingrandimento saranno messe a disposizione del pubblico. Progetti in spirito R(E)O Dadaista sono benvenuti. In un viaggio fantastico nell’infinitamente piccolo, come formiche industriose costruiamo insieme una Zona Temporaneamente Autonoma e cerchiamo piccole soluzioni a grandi problemi.
Durante la mostra verrà presentato da Vittore Baroni il primo numero della mini-rivista t.a.z. (tiny art zine) con opere in miniatura di oltre trenta autori internazionali. Verrà inoltre esposta una selezione di opere di piccolo e piccolissimo formato dall’archivio E.O.N. di Viareggio: francobolli d’artista, adesivi, figurine, cartoline, mini-libri. Sono previsti concerti (tra cui i leggendari NEEM in una formazione appositamente ridotta), performance lampo, proiezioni di micro-video (il progetto “HAL Is Forgiven” curata da Ignazio Lago), ascolti commentati di brani sonori di pochi secondi, incontri sul microcredito, ecc.
Il vecchio detto “piccolo è bello” si è sempre applicato al mondo dell’arte postale, dove la piccola unità di misura è da sempre quella della lettera standard, della cartolina e del francobollo (d’artista). Oggi, coi costi di spedizione in aumento costante e le incombenti carenze economiche, ma anche con le crescenti preoccupazioni per misure sostenibili ed eco-compatibili a sostegno della sopravvivenza del pianeta, la scelta delle piccole dimensioni – in netto contrasto con il gigantismo favorito dalle “art stars” e dal mercato dell’arte – appare ancora più logica, conveniente ed etica.